LL | Latling: 12th International Colloquium on Latin Linguistics |
Home
Announcements and Call for Papers
Participants
Abstracts
ProgramLodging
Publication | program: Tuesday, June 10 | Wednesday, June 11 | Thursday, June 12Il quadro di riferimento più generale rimangono gli studi sulle costruzioni a verbo supporto, un fenomeno interlinguistico che ha ricevuto attenzione da parte di molti studiosi. In particolare, terrò conto dei contributi apportati a questo ambito da M.Gross e dai suoi collaboratori, attivi in Francia, e da N.La Fauci, che, a più riprese, è intervenuto sull'argomento, nella prospettiva della Grammatica Relazionale. Dunque, a) constatata una relazione significativa fra le forme in -r e la presenza al primo membro di un sostantivo, nonché il senso non-fattitivo dei verbi in questione (es. causificor, ludificor, pacificor, testificor, etc. a fronte di amplifico, magnifico, mitifico, orbifico,etc., parafrasabili con "rendere X", dove X è rappresentato dall'aggettivo amplus, magnus, mitis, orbus); b) operata un'ulteriore distinzione, nell'ambito dei verbi a primo membro sostantivale, fra quelli come causificor, ludificor, pacificor, testificor, etc. e quelli come aedifico, fumifico, mellifico, lucrifico, etc.; c) posto il confronto con il greco, in cui l'impiego di poieín come verbo supporto è segnalato sistematicamente dal medio, a fronte di poieín causativo sempre attivo (ad es. pólemon poieísthai "fare la guerra" e pólemon poieín "causare la guerra"), ne ho concluso che nei verbi in -ficor e in -fico a primo membro sostantivale la sequenza -fic- del secondo membro veicola la stessa opposizione che si trova fra facere verbo supporto e facere causativo, o piuttosto facere verbo supporto a interpretazione causativa, e che tale opposizione riceve anche in latino una marca morfosintattica, rappresentata dal deponente. Infine, ho proposto di parlare di funzione "- causativa" del deponente latino. Ora, se questa interpretazione è convincente, in un caso come quello di ludificor e ludifico, entrambi attestati in Plauto, si deve stabilire una trafila che pone le forme deponenti al primo posto. Perciò, l'alternanza attivo/deponente di alcuni verbi in -fico(r) è il primo aspetto che intendo approfondire, ampliando i dati (testifico(r), modifico(r), velifico(r)...) e includendo anche morigero(r) e vocifero(r) (Marini 2000). In secondo luogo, si prospetta proficuo il confronto fra i verbi in -fico(r) e le corrispondenti costruzioni a verbo supporto facere anche dal punto di vista delle proprietà e del ruolo del soggetto degli uni e delle altre. Al proposito, nei contributi degli studiosi francesi dedicati alle costruzioni a verbo supporto nella loro lingua, si trovano osservazioni piuttosto sporadiche, come la formulazione della relazione fra il nome predicativo- il vero nucleo predicativo delle costruzioni in questione, da cui dipende la loro struttura argomentale- e il suo soggetto in termini di inalienabilità (Giry-Schneider 1987: ad es. Marie fait un faux pas ; *Marie fait le faux pas de Paul ma Marie applaudit le faux pas de Paul). Al contrario, in La Fauci-Mirto (1985) e in La Fauci (1988, 1997a e 1997b), lo studio del soggetto delle costruzioni a verbo supporto in italiano e di quello del deponente latino sono inseriti in un contesto teorico più ampio, quello della grammatica relazionale e/o dei mutamenti morfosintattici che hanno interessato sia il nome che il verbo nel passaggio dal latino al romanzo. Non sembra essere stata, invece, di specifico interesse la questione di un rapporto fra il soggetto di una costruzione a verbo supporto e quello di forme medie. In tal direzione, dunque, intendo indirizzare, in ambito latino, la mia indagine.
|